Legge di stabilità: per i contribuenti solo “piccoli” doni
Ci si aspettava ben altro dalla legge di stabilità! Alla luce del sistema tributario e della riscossione esistente nel nostro paese, sarebbero stati opportuni provvedimenti più incisivi e diretti, soprattutto, a ripristinare un rapporto di fiducia tra cittadini e fisco.
Al contrario, i contribuenti hanno ottenuto (ancora una volta!) poco e niente. Le novità, infatti, possono sintetizzarsi nella riforma della mediazione tributaria e nel cd. falso condono proposto dal Governo. Vediamo di cosa si tratta.
Mediazione tributaria. La mediazione tributaria ex art. 17 del D. Lgs. n. 546/1992 contiene molteplici profili di incostituzionalità e questo, probabilmente, comporterà la censura da parte della Consulta. Il Governo prova dunque ad aggiustare il tiro attenuando gli effetti della mancata presentazione del reclamo; tale passaggio preliminare, infatti, non sarà più inteso come condizione di ammissibilità del ricorso alla commissione tributaria ma, al contrario, come mera condizione di procedibilità. Cosa cambia?
Laddove venga presentato un ricorso senza il preventivo reclamo obbligatorio all’Agenzia delle Entrate, se eccepita dall’Ufficio la condizione di procedibilità, la commissione tributaria non dichiarerà inammissibile il ricorso (come sarebbe avvenuto sino ad oggi) ma assegnerà termine al contribuente per espletare il tentativo di mediazione mediante reclamo.
La mediazione tributaria, inoltre, viene investita di altre 2 novità:
– la mediazione viene finalmente concepita come fase processuale e non amministrativa con la conseguente applicazione dei termini di sospensione feriale dal 1 agosto al 15 settembre;
– nell’arco dei novanta giorni del tentativo di mediazione vi sarà la sospensione della riscossione. Quest’ultima misura deve ritenersi assolutamente virtuosa; è accaduto infatti che i contribuenti venissero sottoposti (in maniera grottesca) ad azione esecutiva nelle more della mediazione così svuotando di significato l’istituto stesso.
Condono su cartelle esattoriali ed accertamenti esecutivi. Per le cartelle esattoriali e gli accertamenti esecutivi iscritti a ruolo presso Equitalia entro il 31 ottobre 2013 sarà possibile aderire allo “sconto” previsto nella legge si stabilità. In buona sostanza pagando l’intero importo entro il 28 febbraio 2014 i contribuenti vedranno scomputarsi la quota degli interessi.
Restano invece intatti gli aggi di Equitalia e le sanzioni!
Così posto il “condono” appare davvero poco appetibile ed è facilmente prevedibile che non vi sarà una adesione significativa. La misura, infatti, appare più come uno “slogan politico” che come un provvedimento di contenuto.
Prima di pagare, informati!
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